
Editore
Galleria Lorenzelli – Bergamo
Anno di Pubblicazione
1963
Il crescente e stupefacente interesse degli studi per la «natura morta», caratteristico del nostro tempo, appare quanto mai significativo: la spinta meticolosa e ardita delle indagini critiche oltre le epoche auree, sei e settecentesche, allo scopo di reperire i prodromi di un gusto che lentamente, ma sicuramente, si forma, si sviluppa, si inciela, e persiste radicato nella sua storia secolare, non ancora conclusa, indica, senza possibilità di alternative, che si tratta di storia poetica. La quale si è svolta e si svolge, umile o fastosa, cauta o imprudente, non già sulla ricerca descrizionistica, e perfino scientifica, di oggetti pittoreschi, quanto invece sulla ricerca di puri valori formali, quindi di espressioni, corrispondenti ad altrettante incontenibili e diffuse esplosioni individuali, non condizionate e incondizionabili. La vitalità della natura morta non consente diverse spiegazioni ; e l’odierno interesse degli studi, teso a sviscerarne l’intimo significato, presenta evidenti analogie pratiche e speculative con gli indirizzi similari e paralleli dell’arte contemporanea, tendente all’astrazione contenutistica, e all’esponenza poetica, affatto indipendente dalla base ottica, che è l’oggetto in sè, non composto, non rivissuto, non interpretato.
Semplici convenzionalismi linguistici, possono autorizzare qualifiche generiche, quali il fasto, l’umiltà, la sobrietà, il lusso, la raffinatezza, l’esuberanza, ecc. ecc., attribuibili ora all’una ora all’altra attività etnica o nazionale, con riferimento all’instabile, anzi, continuamente mutevole, repertorio oggettivo; tuttavia, l’attributo definitorio comune, che sovrasta ed incombe sulla mutevolezza del repertorio, ha sede nell’assolutezza della pittura e nella sua infinita libertà di atteggiamento, nello svincolo da ogni soggezione spaziale e temporale, nell’adeguazione quieta e sovrana alla condizione della musica. Ogni altro genere perviene, ove non si tratti delle felici astrazioni contemporanee, con molta difficoltà alla medesima condizione. Da queste convinzioni brevemente espresse, e dalla constatazione, facilmente controllabile, riguardante il rigoglioso moltiplicarsi degli studi sul tema della natura morta, è derivata l’idea della presente esposizione di nature morte, convenientemente scelte su esempi di preclari maestri italiani e stranieri.
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