
A cura di
Pietro Lorenzelli, Alberto Veca
Prefazione
Ingvar Bergström
Editore
Galleria Lorenzelli
Anno di Pubblicazione
1986
- Copertina
- Prefazione
Ingvar Bergström
- Orbis sensualium pictus
- L’ambito ritagliato
- Produzione, mercato, genere
- Le pareti illustrate
- Vecchio e nuovo
- Pregiudizi e avanzamenti
- Scambio e realismo
- Scienza e simbolo
- La mescolanza degli stili
- Accertamenti sulla verosimiglianza
- L’impianto e l’ambiente
- Intorno alla scena
- Figure sul piano
- La percezione e il tempo
- Accertamenti
- Germania
Varianti e repliche: George Flegel e Jacop Flegel
Ritratto della collezione: Philip Saurerland
Jacok Samuel Beck - Olanda
Floris van Shooten
Pieter Claesz.
Willem Claesz. Heda
Gli sviluppi di Haarlem:
Gillis Gillisz. de Bergh
Gillis van Berkborch
Jan Jansz. den Uyl
Jan Jansz. van de Velde III
Caspar Geraerdts
Cornelis Mahu
Lo stile internazionale:
Jan Dividsz. de Heem
Juriaen van Streeck
Il sottobosco:
Otto Marseus van Schrieck e Carl Wilhelm de Hamilton
Varianti sul cibo: Jacopb Gillig
Jan Vonck - Fiandre
Jan van Essen
Jacop van Es
Alexander Adriaensen
Frans Snyders
Jan Fyt
Adriaen van Utrecht
Jan van Kessel
Cornelis de Brier - Elenco delle opere esposte
- Riferimenti bibliografici e fonti iconografiche
- Indice
Il presente contributo per una storia della natura morta in Europa fra XVI e XVIII secolo è dedicato ai paesi del Nord – Germania, Olanda, Fiandre -, agli insediamenti in cui tale genere di pittura ha conosciuto, per quantità di centri di produzione e per durata nel tempo, la fortuna produttiva e merceologica più significativa.
Senza la presunzione di propone un quadro sintetico, affrontata con competenza da eminenti studiosi quali I. Bergstròm, N.R.A. Vroom, E. Greindl, L. Boi, P. Gammelbo, ecc., si e invece cercato di indicarne alcuni aspetti originali, in relazione con quanto affermato e discusso in una precedente esposizione legata alla natura morta italiana (Bergamo 1985 ).
Alla regolazione di questi caratteri, che coincidono con il modo di produzione e di mercato del soggetto di genere, all’intenzione simbolica o comunicativa che la pittura può aver contratto, si sono aggiunte alcune – storie – dedicate a singoli pittori delle tre aree geografiche, aggiungendo opere inedite a corpus di autori già criticamente individuati o registrando alcuni gruppi omogenei di opere controverse dal punto di vista attributivo.
Anche in questa occasione la riproduzione delle opere esposte in mostra e collocata all’interno del saggio introduttivo, contrassegnata dalla dizione tav. mentre le illustrazioni vere e proprie sono identificabili dal semplice numero arabo. Delle opere esposte viene in appendice fornito un elenco, completo dei dati tecnici.
La direzione della galleria ringrazia quanti hanno contribuito a rendere possibile la realizzazione dell’iniziativa, in particolar modo il prof. Ing-var Bergstròm per l’autorevole e generoso intervento introduttivo e i Sigg. collezionisti proprietari dei dipinti e degli oggetti presenti in mostra, le Istituzioni e i Musei custodi delle opere riprodotte nel saggio.
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